Tartufo bianco d’Alba fresco
Tartufo bianco d’Alba fresco
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Tartufo bianco d’Alba fresco
Tartufo bianco d’Alba fresco

Tartufo bianco d’Alba fresco

Tuber magnatum pico

Il tartufo bianco, anche detto “tartufo bianco d'Alba”, si raccoglie prevalentemente nel nord dell'Italia, anche se ultimamente ha iniziato a essere diffuso anche in altri paesi, tra cui la Francia. Si tratta del più raro e prezioso di tutti i tartufi, il che spiega il perché del costo nettamente più alto rispetto alle altre specie.


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Informazioni essenziali

Stagione

da ottobre a dicembre

Quantità minima

Per poter scoprire e degustare il sapore agliaceo davvero unico del tartufo bianco d’Alba, si consiglia di rispettare le seguenti indicazioni:
Assaggio: 3 grammi a persona
Degustazione: 5 - 10 grammi a persona

Ingredienti

Tuber magnatum pico 100%

Conservazione

I tartufi freschi si conservano in frigorifero (tra 2°C e 5°C) in un contenitore ermetico con all’interno della carta assorbente da cambiare una volta al giorno.
Consumare entro 5 - 7 giorni.
Consiglio: nel contenitore in cui è conservato il tartufo è possibile inserire anche delle uova. Gli aromi del tartufo penetreranno attraverso il guscio poroso dell’uovo, profumandolo in maniera naturale.

Degustazione

Il tartufo bianco d’Alba si degusta crudo, grattugiato direttamente su pasta, riso, uova o magari della polenta.
Attenzione a non cuocerlo e non scaldarlo mai, perché tutti i suoi aromi andrebbero distrutti.

Il suo profumo e il suo sapore sono forti e intensi e ricordano l’aglio fresco, lo scalogno o ancora il formaggio.

Tartufo bianco d’Alba, un prodotto tanto raro quanto gustoso

Il tartufo bianco d’Alba è attualmente l’unico tartufo ancora solo selvatico, che non si coltiva.
Il suo colore è giallo pallino, talvolta tendente all’ocra. Il colore della carne, percorsa da numerose venature bianche, varia dal bianco panna al bianco picchiettato di rosa, a seconda del grado di maturazione e dell’albero con cui vive in simbiosi.
Si tratta un tartufo particolarmente fragile, che non sopporta la cottura e deve quindi essere degustato crudo, grattugiato su un risotto, tagliato a fettine sottili, ecc.
Il sapore agliaceo, davvero unico, esalta ogni piatto con cui si abbina.

Descrizione

Il tartufo bianco, anche detto “tartufo bianco d'Alba”, si raccoglie prevalentemente nel nord dell'Italia, anche se ultimamente ha iniziato a essere diffuso anche in altri paesi, tra cui la Francia. Si tratta del più raro e prezioso di tutti i tartufi, il che spiega il perché del costo nettamente più alto rispetto alle altre specie.

Dettagli del prodotto
Plantin
261

Riferimenti Specifici

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